In tempi di prosperità, a caval donato non si guarda in bocca, figuriamoci se mi metto a guardare in bocca al cavallo in tempo di crisi o di presunta tale!
Tempo fa, più precisamente intorno alla fine di settembre 2009, mia madre ricevette dall’INPS una lettera che la informava del ricalcolo delle ritenute fiscali per l’anno 2009 e, più precisamente, del rimborso che le spettava.
Lì per lì la cosa fu molto gradita, ma alla lettura della cifra rimborsata una domanda venne spontanea: c’era proprio bisogno di spendere 50 centesimi di euro per avvisare un cittadino dello spettante rimoborso da 9 centesimi? Incredibile, ma vero, è proprio successo questo! Ecco la scansione della lettera.

Credo che sia a dir poco ridicolo, ma per lo meno, oggi come oggi ho la possibilità di far ridere anche altre persone.
Resta un motivo di fondo sul probabile “perchè” di questa comunicazione, anche se è solo una mia ipotesi; supponiamo per un momento che un numero alto di cittadini abbia diritto a questo rimborso, in queste dimensioni. Diciamo 1.000.000 di persone. Parlando di cose legate all’INPS, 1.000.000 di persone è un numero che può avere senso.
Se ad 1.000.000 di persone spettano 9 centesimi l’una, il conto è presto fatto:
1.000.000 x 0,09€ = 90.000€
90.000 euro sono tanti soldi, siano essi da tassare oppure esentasse. E se, invece, se li fossero messi in tasca invece che elargirli? Beh, per una volta, mi permetto di dire che il sistema ha funzionato.
Forse. Ma anche no.
Parlo (scrivo) come Veltroni! :s
Capitato per caso leggo divertito. Ho ancora un assegno arrivato via raccomandata di una indennità di scorta di quando ero a militare di L. 1.200… mai incassato!
Nella tua analisi però dovevi aggiungere che per elargire 90.000 € hanno speso 500.000 € di avvisi…hi hi hi
@Sangio: Verissimo!