Ho appena terminato di leggere un libro che ho acquistato 15 giorni fa circa, “Sulla strada Giusta” di Francesco Grandis.
Per chi mi conosce, già questo è una specie di piccolo record: io compro libri di ogni tipo e finisco sempre col piantarli a metà. Stava accadendo la stessa cosa con questo, ma qualche cosa era già stato smosso dentro di me dopo le prime pagine… quell’onda oggi mi ha chiamato.
Oggi, una giornata in cui non sto troppo bene e sono a casa per recuperare le energie, ho divorato oltre la metà della pagine che mi separavano dalla conclusione del libro.
Un libro scritto da Francesco “Wandering Wil” Grandis, un uomo libero, che vuole essere libero e non vuole essere una pecora che pascola al volere del pastore, sentendo abbaiare tutto il tempo il cane-guardiano dietro di se.

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Ho scoperto questo libro perché lettore di un altro blog, Efficacemente, di Andrea Giuliodori, che ha ospitato proprio Francesco Grandis per un post legato all’uscita del suo libro, quello di cui sto scrivendo e che ho appena terminato.
Un libro avvolgente, coinvolgente. Mi ha catturato subito, già nelle prime pagine. Francesco ha descritto le sue emozioni e le sue sensazioni in modo da farmi vedere, con le sue parole, il me stesso che so che è lì, in attesa di un non-si-sa-che-cosa che lo possa scuotere dal torpore in cui si ritrova.
Ansia, frustrazione, depressione, lacrime, paura, scetticismo, conformismo. Tutte cose che ben conosco. Tutte che cose che Francesco ha descritto di sé ed ha racchiuso nella parte iniziale, parte iniziale che mi ha aperto l’anima in 2, mi ha fatto riflettere e mi ha fatto agire.
Un ragazzo come tanti altri, reso schiavo da un sistema che lui pensava essere perfetto per la realizzazione dei suoi sogni; un ragazzo che si ribella e decide di vivere la propria vita come meglio crede, viaggiando, trovando sempre il modo per vivere in modo autonomo e più che dignitoso.
Sulla strada giusta è una bellissima avventura di un uomo che ha scelto di viaggiare, alla ricerca di se stesso e della felicità, uno straordinario riassunto di come si dovrebbe vivere la propria esistenza, volgendola alla ricerca di quello che conta veramente e non solo cercando di riempirla di cose superflue che finiscono col possederci.
Una sequenza di emozioni che non lasciano indifferenti:
- paura, depressione, ansia per una vita che non lo soddisfa
- leggerezza, incoscienza, follia, per un sogno che si compie passo dopo passo: viaggiare
- rabbia ed amarezza per un mondo che è costruito per tenere in gabbia gli esseri umani, per renderli schiavi di un sistema che fa delle vite umane solo ed esclusivamente carne da macello
- felicità nelle cose semplici e nell’essere chi sei veramente
Una frase dà il peso di quello che Francesco ha voluto comunicare a me:
Potremmo essere tutti fratelli, tutti felici, e invece siamo solo una mandria di schiavi, bestiame da macello, chiusi in una gabbia fatta delle nostre stesse illusioni. Ci accontentiamo di quel tanto che ci permette di sopravvivere e intanto qualcuno si nutre delle nostre carni.
Ancora una volta ritorna il concetto di schiavitù di cui ho parlato in passato citando Tyler Durden, il personaggio di Fight Club – libro di Chuck Planiuk, in questo, questo e questo articolo.
Liberarsi dalla schiavitù era una priorità di Francesco Grandis, emergere da essa è la mia.
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- Grandis, Francesco (Author)
Ultimo aggiornamento 2021-01-23 / Questo sito partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU, un programma di affiliazione che consente ai siti di percepire una commissione pubblicitaria pubblicizzando e fornendo link al sito Amazon.it / Immagini da Amazon Product Advertising API
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