Ricarica auto elettriche a Londra: la mia esperienza da turista
Da possessore felice di un’auto elettrica – una Tesla, per la precisione – ogni viaggio è un po’ anche una “missione di osservazione”. E Londra, una delle metropoli europee più iconiche, mi incuriosiva tantissimo: come avranno integrato la ricarica per auto elettriche in una città così antica e storica?
Così, qualche settimana fa, mi sono messo in cammino per scoprirlo di persona. E quando dico “cammino”, intendo sul serio: una media di 25.000 passi al giorno, da Westminster a Camden, dalla City a South Bank. Ma più camminavo, più mi sorgeva una domanda…
Ma dove sono finite le colonnine?
Ecco il punto: non le vedevo. Nessuna colonnina classica, nessuna struttura grande, visibile, come quelle che siamo abituati a trovare nei parcheggi italiani o nei centri commerciali. All’inizio pensavo di essere semplicemente sfortunato. Poi però la cosa ha iniziato a puzzarmi: possibile che Londra sia così indietro sulla ricarica auto elettriche?
Ovviamente no. Era solo una questione di prospettiva. Dovevo cambiare il modo di guardare.
Le ricariche sono nei… lampioni!
Parlando con qualche residente, ho scoperto una cosa affascinante: a Londra la ricarica elettrica è invisibile perché è integrata nei lampioni stradali. Hai letto bene.
Invece di installare colonnine nuove e invasive, la città ha scelto una soluzione elegante e discreta: modificare i lampioni esistenti per fornire energia alle auto elettriche parcheggiate lungo la strada. È una scelta intelligente, soprattutto in una città dove il patrimonio storico è ovunque, e ogni nuova installazione rischia di deturpare l’estetica urbana.
Ho scoperto online che grazie a progetti come quelli portati avanti da Ubitricity, molti lampioni londinesi sono oggi equipaggiati con prese di ricarica. E per attivare il tutto? Basta una app o una carta RFID. Niente di complicato. La potenza va dai 3,7 kW ai 22 kW, perfetta per ricariche lente durante la notte o quando lasci l’auto per qualche ora.
Per maggiori dettagli su Ubitricity, società nata dalla collaborazione tra Shell e Siemens, trovi tutta la storia al link che ho lasciato (in inglese).
Un po’ di storia e qualche dato utile
Questo approccio non è nato ieri. Già nel 2017, il quartiere di Kensington e Chelsea ha lanciato un progetto pilota, proprio in collaborazione con Ubitricity. L’esperimento ha funzionato così bene che il sistema si è espanso in fretta. Oggi Londra vanta più di 10.000 punti di ricarica pubblici, molti dei quali… completamente invisibili a chi non sa dove guardare.
Certo, non tutto è perfetto: ci sono ancora quartieri meno coperti e tanta gente – anche del posto – che ignora l’esistenza di questi punti di ricarica. Ma il sistema funziona. E molto bene.
Nell’immagine che segue, il cartello informativo del “come fare a…” ricaricare usando il servizio (purtroppo l’immagine è un ritaglio di una immagine più grande, non si vede benissimo).
Quando ho visto un’auto collegata a un lampione…
Dopo giorni di cammino e occhi puntati ovunque, finalmente ho visto “la scena”: un’auto elettrica parcheggiata lungo una via tranquilla, collegata con un cavo a un normale lampione. Nessuna insegna, nessun totem, niente di futuristico o vistoso. Solo un’auto che si ricaricava, silenziosamente, mentre il resto della città andava avanti.
Mi sono fermato. Ho sorriso. E ho scattato una foto, che conservo ancora oggi con un certo affetto. Perché in quel momento ho capito una cosa importante.
Un nuovo modo di pensare la ricarica
La ricarica auto elettriche a Londra non è pensata come un evento “straordinario”, ma come parte integrante della vita quotidiana. È come ricaricare il telefono prima di andare a dormire: semplice, silenzioso, distribuito.
Questo approccio cambia il modo in cui ci rapportiamo all’auto elettrica. Non devi più “cercare una colonnina”: la ricarica è dove ti serve, quando ti serve, integrata nell’ambiente urbano, senza complicazioni.
E in Italia, quando?
Ammettiamolo: in molte città italiane siamo ancora un po’ indietro. Le colonnine sono poche, spesso occupate o fuori servizio. Ma immagina se anche da noi ogni lampione potesse diventare una presa per la tua auto elettrica. Quanto cambierebbe l’esperienza?
Londra ha dimostrato che si può fare. E che si può fare bene.
Se ti interessa un confronto, ti consiglio di leggere anche il mio approfondimento sulla ricarica auto elettriche in Italia, dove analizzo pro e contro del nostro sistema attuale.
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